
I miei grazie vanno agli agenti di polizia della Questura di Livorno che hanno arrestato mio figlio Marcello Lonzi, per le botte che hanno dato a mio figlio rompendogli un braccio e una gamba durante l’arresto.
Poi al medico legale per aver scritto nell’autopsia che Marcello è morto di morte naturale. Al P.M. che ha svolto le indagini nel 2003 senza interrogare i detenuti, ma che nello stesso tempo si accertava bene di rifiutare l’esumazione della salma, da me chiesta per tutto il 2004 e il 2005, sino all’archiviazione.
I miei ringraziamenti vanno soprattutto agli addetti della Procura di Livorno che in risposta alla mia volontà di sapere la verità, si nascondevano dietro sorrisi freddi e acidi. E che alla fine, pur arrivando a riesumare la salma, non hanno posto sotto accusa il medico legale, dicendomi che la sua “era stata una svista”… Se 8 costole rotte non sono visibili nel 2003, come possono essere viste nel 2006? Tracce emorragiche e lesioni, polso sinistro rotto. Grazie P.M. successivo per aver riaperto il caso, per avermi fatto scoprire altre fratture rimaste nascoste nel 2003! Perché nessuno è stato indagato? Né un medico, né un poliziotto, né agenti di polizia penitenziaria! Chi ha fatto uscire in permesso premio il compagno di cella arrestato per violenza sessuale, non definitivo, e che quindi non poteva beneficiare dei permessi premio? Oppure sì, bastava che dichiarasse il falso, perché lui sa bene che non era in cella ma a fare la doccia, pertanto non poteva vedere niente. Chi è il magistrato di sorveglianza che l’ha fatto uscire? Il nome è tuttora sconosciuto.
Ma una cosa vorrei dire a voi del carcere Le Sughere. Io credo in Dio , voi avete brindato all’archiviazione, perché giustizia Marcello non l’ha avuta, ma di una cosa sono sicura, che la Giustizia Divina è più forte di quella terrena e quel giorno quando arriverà, il conto si presenta da solo ma sarà pesante. Perché i figli non si uccidono mai! Che Dio vi perdoni e Marcello pure, perché io non lo farò mai!
L’11 luglio ricorre l’anniversario della sua morte, 7 anni. Io non sarò presente fuori dal carcere, non posso vedere i sorrisi stampati su quelle facce. Perdonatemi. Chi vuole andare, porti un fiore per Marcello, grazie.
Vi tengo tutti nel mio cuore.
Un abbraccio e grazie a Maurizio di Roma.
Maria Ciuffi